mercoledì 16 ottobre 2013

Legge di Stabilità: varata la Trise, in disarmo l’Imu

20131016 Trise





Votata ieri notte la Legge di Stabilità, nel Consiglio dei ministri fiume che ha discusso e licenziato infine la Trise (Tassa Rifiuti e Servizi). 

Ancora i dettagli sono nebulosi, e solo in giornata sarà possibile conoscerli nella loro interezza. Nel frattempo, si può prendere a riferimento le simulazioni compiute dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, che ha affermato: “Per la prima casa nel 2014 si pagherà più di quest’anno”.
Secondo l’associazione veneta degli artigiani, infatti, l’imposta sui servizi comunali introdotta dalla legge di stabilità porterà a un maggiore esborso per le famiglie rispetto al 2013.
La simulazione si basa sulla bozza della legge di stabilità, che con l’introduzione della Trise nel 2014 avrebbe come effetto per un proprietario di prima casa un aggravio di imposta rispetto al 2013, ma una dimunuzione rispetto al 2012.
Questo perché nel 2012 la prima casa era soggetta all’Imu, mentre quest’anno l’imposta sulla prima casa è stata sospesa.
L’analisi della Cgia è stata compiuta considerando, per l’anno 2012, l’importo del servizio di prelievo dei rifiuti e l’importo dell’Imu sostenuto da un proprietario di prima casa.
Per l’anno 2013 si è invece considerato solo l’importo della Tares (tassa sui rifiuti), comprensivo della maggiorazione di 30 centesimi al metro quadrato.
Infine, per l’anno 2014, si è calcolato l’esborso derivante dall’introduzione della Trise, tassa che dovrebbe essere composta dalla somma della Tari (ex Tarsu/Tia/Tares) e della Tasi (tassa sui servizi indivisibili) che in queste simulazioni è stata ipotizzata con aliquota all’1 per mille.
Su un’abitazione di tipo civile (categoria A2), con una superficie di 114 metri quadrati (valore medio nazionale) e una rendita catastale di 625€, nel 2014 il proprietario dovrebbe versare 369€ (264€ di rifiuti più 105€ di Tasi). Ovvero, 71€ in più rispetto al 2013 (298€), ma 147€ in meno di quanto pagato nel 2012 (516€).
Se si tiene conto anche della composizione familiare, il beneficio rispetto al 2012 diminuisce al crescere del numero dei figli, in quanto l’Imu prevedeva una detrazione di 50€ per ogni figlio residente.
Nel caso di un’abitazione di tipo economico (categoria A3) con una superficie di 80 metri quadrati e una rendita catastale di 423€, nel 2014 il proprietario potrebbe pagare 257€ (186€ di prelievo rifiuti e 71€ di Tasi). Vale a dire 47€ in più rispetto al 2013 (210€) e 35€ in meno di quanto dovuto per il 2012 (292€).
Se si tiene conto della composizione familiare, emergono sempre degli aggravi rispetto al 2012: con un figlio pagherebbe 15€ in più, con due si avrebbe un aggravio di 65€ e con tre addirittura di 81€.
“Se fosse confermato l’impianto della Trise, così come abbiamo avuto modo di leggere nella bozza circolata in queste ore – ha affermato il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – rischiamo di far entrare dalla porta quello che abbiamo lanciato dalla finestra. Insomma, dopo esserci liberati dell’Imu sulla prima casa, con la Trise corriamo il pericolo di ritrovarci una nuova patrimoniale che in questo caso colpirebbe, a differenza di due anni fa, anche gli inquilini”.
La nuova tassa sugli immobili, infatti, dovrebbe essere pagata non solo dai proprietari di prime e seconde case, ma anche dagli affittuari (una quota compresa tra il 10% e il 30%). L’aliquota base sembra fissata all’1 per mille da applicare sulla rendita catastale, la stessa base imponibile dell’Imu. I sindaci, tuttavia, hanno l’alternativa di applicare un euro a metro quadrato.
Il massimale sarebbe la soglia massima già in vigore con l’Imu, sommata all’uno per mille. Quindi: sette per mille sulle prime case e 11,6 per mille sulle seconde case. A questo 11,6 va aggiunta ancora l’Imu, poiché seceonde e terze case continueranno a versala.
Starà ai Comuni decidere come comportarsi: se fermarsi all’1 per mille o usufruire di questo ampio margine di manovra.
La Legge di Stabilità, inoltre, trasferisce per il 2014 un miliardo di euro ai Comuni per alleggerire la nuova Trise. Contestualmente viene allentato il patto di stabilità per i Comuni, sempre per 1 miliardo. Per l’allentamento del patto di stabilità, tuttavia, arriva solo un miliardo in investimenti contro i due attesi e anche sul fronte della nuova Service tax il finanziamento di un miliardo è solo la metà di quello previsto nelle bozze. Così come non convincerà tutti la scelta di non incrementare la tassazione delle rendite finanziarie che ancora nelle ultime bozze doveva salire dal 20 al 22%.
Rifinanziate le ristrutturazioni. Arriva 1 miliardo di “sconti” per le ristrutturazioni edilizie e l’ecobonus.
Fonte : Attico.it

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