martedì 22 ottobre 2013

Immobili non locati nel Comune di residenza: tassabili a fini Irpef

Immobili non locati nel Comune di residenza: tassabili a fini Irpef

martedì 22 ottobre 2013
     
Colombo Clerici: discriminazione iniqua, si spinge i cittadini a cambiare residenza per evitare spese su case non affittate










Il testo del ddl Stabilità 2014 inviato per la bollinatura contiene la reintroduzione della tassabilità ai fini Irpef del reddito degli immobili ad uso abitativo non locati. Tale tassabilità riguarda però soltanto quegli immobili “situati nello stesso Comune nel quale si trova l’immobile adibito ad abitazione principale, assoggettati all’imposta municipale propria. […] Tale reddito concorre alla formazione della base imponibile dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali nella misura del cinquanta per cento”. Il gettito fiscale stimato nella relazione allegata al ddl ammonta a circa 298 milioni di euro.
“Siamo perplessi di fronte ad una norma che è un controsenso,” ha dichiarato il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, in un’intervista pubblicata oggi da Il Sole 24 Ore. “In un momento di grave crisi economica generale e del settore della locazione in particolare, con vasti fenomeni di insolvenze e di sfitti per mancanza di domanda, si penalizza chi si trova in queste condizioni possedendo immobili nel Comune di residenza, cioè dove nel corso degli anni ha collocato prevalentemente i propri risparmi per avere un reddito. Se, viceversa, i risparmi li ha collocati in case al mare o ai monti, o semplicemente in altre città, siano esse una o mille, abitate o meno, locate o meno, poco importa: la legge lo esenta dall’obbligo fiscale di cui alla norma in questione“.
Secondo Colombo Clerici si tratta di una “discriminazione assurda ed iniqua per chi con la locazione abitativa ha ritenuto di assolvere ad una funzione sociale di interesse generale”. La prescrizione normativa finirebbe, secondo il presidente di Assoedilizia, per premiare quei cittadini che, possedendo casa in una città italiana, trasferiranno la residenza in località quali San Remo, Santa Marinella e Sorrento, preferendo pagare l’Imu sulla ex prima casa piuttosto che l’Irpef su quelle non locate e possedute nella propria città.

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