Mutui, precari e lavoratori a partita IVA
Questo esercito di individui rappresenta ormai poco meno del 25% della forza lavoro italiana e questo dovrebbe aver condotto l’opinione pubblica e il mondo degli affari a considerarli lavoratori esattamente identici a quelli assunti a tempo indeterminato, eppure le Banche continuano a guardarli con estremo sospetto se sul tavolo è la pratica di concessione di un mutuo che li vede come intestatari.
A puntare i riflettori su questo fenomeno analizzandolo nel dettaglio e fornendo numeri precisi sono stati, nelle scorse settimane, due dei principali broker online operanti nel nostro Paese; Mutui.it e Facile.it. Secondo quando elaborato dall’ufficio studi delle due società prendendo in considerazione domande di mutuo e relative erogazioni di finanziamento per l’acquisto o la ristrutturazione di casa, le pratiche che hanno come intestatario un lavoratore a partita Iva sono solo il 5,3%; comunque quasi il doppio di quelle legate alla figura di un precario; in questo caso si arriva appena al 2,7% del totale e, peraltro, il precario riesce ad ottenere il finanziamento solo se non è l’unico intestatario della pratica o se qualcuno decide di farsi garante per lui. In fine una curiosità; non tutti i precari sono uguali davanti alle Banche, quelli della scuola sono preferiti dato che nel loro caso il datore di lavoro, per quanto non goda di ottima salute, è comunque ritenuto più affidabile.
Fonte : Immobiliare.it
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