giovedì 31 ottobre 2013

Ubs Real Estate scommette sul retail in Italia, più cauti sugli uffici

Ubs Real Estate scommette sul retail in Italia, più cauti sugli uffici

  • 31 ottobre 2013
di Paola Dezza
Il contesto immobiliare è ancora fragile in Europa. La cautela è d'obbligo, anche se ci sono aree "felici" come la Germania o alcune zone della Gran Bretagna, Londra in primis, che vivono un buon momento per il settore del mattone.
È il pensiero di Gunnar Herm, Europe executive director & head of research&strategy di Ubs real estate. 
«In un contesto in via di normalizzazione - in termini di crisi economica dell'Eurozona - anche Paesi come Spagna e Italia, considerati dagli investitori finora Nazioni non-core, potrebbero di nuovo veder ridurre il proprio rischio. Ci sono poi città interessanti, come Londra che anche in futuro verrà percepita come l'unica vera realtà internazionale all'interno del contesto europeo. Ed è considera anche la via più facile per i capitali per entrare in Europa da altre aree del mondo».
Ma quali saranno le mete e i settori vincenti nel real estate per il 2014? «La remunerazione del capitale sarà ancora il driver che guiderà gli investimenti – dice l'intervistato –. I settori uffici e retail in Germania rappresentano ancora buone opportunità per il segmento core. Per chi è più propenso al rischio il settore uffici prime in UK, in città come Manchester o Edimburgo, offre occasioni interessanti. Mentre a Madrid i livelli di prezzo di questo mercato riflettono più l'illiquidità del settore stesso che i fondamentali. Il segmento prime shopping center in Italia si trova nello stesso stato di illiquidità del segmento uffici prime in UK o a Madrid, e offre un'opportunità a livello ciclico». Ricordiamo poi che il retail è stato in Italia e in Europa il settore vincente nel recente passato, mentre ha vissuto fortune alterne negli ultimi tempi.
Fuori dall'Europa, secondo Ubs, si può investire in mercati secondari - negli uffici -come Austin o Portland, negli Usa. Città come New York hanno già vissuto un forte recupero post-crisi. «Siamo cauti sul retail negli States – dice l'intervistato – anche questo ha già raggiunto livelli pre-crisi. Guardiamo con interesse anche al Giappone. Molto cauta, invece, è la posizione sui mercati emergenti. 
Qual'è l'opinione di Ubs real estate sull'Italia? «È un Paese core per noi all'interno del panorama europeo – dice ancora Gunnar Herm –. Anche se ultimamente gli investitori sono rimasti sorpresi dai cambiamenti di tassazione per il settore del real estate. I capitali internazionali sono stati cauti sull'Italia perchè le novità fiscali sono state percepite come rischiose. Ma il settore degli shopping center, soprattutto nelle aree del nord e del centro del Paese, possono offrire un'opportunità di impiego del capitale. Il settore della logistica è da tenere sotto controllo». Paragonato alle Nazioni del Nord Europa, il settore dell'e-retailing in Italia ha molta strada da fare, ma sembra vivere un buon momento. Soprattutto al nord gli spazi dedicati alla logistica sono scarsi, e quindi il settore potrebbe essere soggetto a nuovi sviluppi. «Restiamo cauti sugli uffici – dice ancora –, perché non ci aspettiamo la crescita dei posti di lavoro, ma anche perché alcuni grandi progetti di rigenerazione urbana a Milano e Torino trasformeranno significativamente le città e il mercato nel medio-lungo termine. Quelli a cui accenniamo sono sviluppi molto importanti e significativi, un aspetto positivo per il real estate e non solo. Ma probabilmente porteranno sul mercato un'offerta tanto ampia da limitare la crescita dei rendimenti per il futuro». 
Ubs real estate ha siglato negli ultimi anni alcune partnership per gestire al meglio gli investimenti, per esempio con Siemens in Germania, Mitsubishi Corporation in Giappone e Gemdale Corporation in Cina. Più di recente Global Re Multi-Managers business (GMM) ha siglato una partnership con Prelios Sgr in Italia.
Fonte : Casa24Plus

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