UTENZE, IL CONTRATTO VINCOLA SOLO CHI LO FIRMA
A cura di Matteo Rezzonico27-01-2014
Un appartamento, da me affittato in una città diversa da quella in cui abito, è stato liberato da circa 20 mesi. Di tanto in tanto, recandomi sul posto, trovavo della corrispondenza (lettere,fatture, comunicazioni bancarie eccetera) indirizzate alla mia ex inquilina. Ultimamente, accingendomi a riaffittare l'appartamento, mi sono recato all'azienda distributrice dei servizi di luce e gas, dove ho trovato alcune sorprese:1) l'allaccio del gas risultava ancora attivo, con la conseguente emissione di fatture a titolo di "consumo presunto";2) era ancora in atto la pratica amministrativa con la richiesta di distacco dalla rete e chiusura del contatore, da me prontamente avviata;3) nel 2009 l'inquilina aveva fatto intestare il contratto per la fornitura del gas al genero.Al di là del perché non si sia proceduto prima da parte dell'azienda, chiedo, in qualità di proprietario, quali possono essere i risvolti nel prosieguo della pratica amministrativa e in fase di successivo riallaccio.
Se – come sembrerebbe – il contratto è stato sottoscritto dal conduttore (o dal genero dell’inquilina), nulla può essere imputato al locatore/proprietario. L’articolo 1372 del Codice Civile, dispone infatti che «il contratto ha forza di legge tra le parti. Non può essere sciolto che per mutuo consenso o per cause ammesse dalla legge. Il contratto non produce effetto rispetto ai terzi che nei casi previsti dalla legge». Ove invece il contratto sia stato sottoscritto dal locatore, il proprietario – salvo esame dello stesso – è tenuto al versamento di quanto dovuto, con rivalsa nei confronti dell’inquilino. Quanto ai consumi presunti, è possibile procedere alla lettura dei contatori.Certo è che – in termini generali – quando avviene la riconsegna dei locali, è opportuno che il locatore verifichi lo stato delle utenze e dei relativi contratti, al fine di evitare sorprese.
FONTE : CASA24PLUS
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