venerdì 28 febbraio 2014

Casa ristrutturata vendesi, ma oltre 70% è ancora in classe G

Casa ristrutturata vendesi, ma oltre 70% è ancora in classe G


di Simone Lupo Bagnacani
Se per il mercato immobiliare il 2013 sembra essere stato l'anno zero con il raggiungimento, presumibilmente, del punto più basso per numero di scambi, nel campo dell'efficienza energetica la situazione non è molto diversa, con oltre il 70% delle abitazioni già ristrutturate compravendute nel 2013 in classe energetica G. Sono i risultati di una ricerca realizzata da Enea e I-Com a integrazione del rapporto Fiaip (agenti immobiliari) sul mercato immobiliare, da cui emerge anche che il 20% delle nuove case realizzate è nella stessa situazione.

Dalle interviste fatte agli agenti immobiliari questo tema emerge con forza: circa il 50% degli acquirenti non ha una percezione adeguata dell'importanza dell'efficienza energetica e, allo stesso tempo, addirittura il 70% di chi vende casa non considera il tema importante. L'analisi stabilisce poi che per il 60% degli operatori di settore l'introduzione per legge dell'obbligo di certificazione non è stata utile. Per quello che riguarda invece le competenze degli agenti la situazione è migliore, dato che solo il 9% non si considera preparato a sufficienza, il 50% nell'ultimo anno l'ha affrontato in corsi professionali e il 60% ha intenzione di approfondire la materia.
«Si tratta evidentemente un'anomalia se si pensa che le leggi impongono la costruzione di edifici più efficienti - sottolinea Antonio Disi dell'Enea - questi fattori indicano sicuramente una scarsa sensibilità verso il tema del risparmio energetico perché l'extracosto di un intervento di efficientamento va dal 10 al 15% del totale ma permette di portare risparmi nei consumi in media del 35 per cento».
Per cambiare questa situazione è necessario intervenire sugli incentivi: «I bonus hanno avuto un effetto positivo soprattutto per l'avanzamento tecnologico di un settore come quello dell'edilizia che di solito è lento a reagire, come ad esempio l'introduzione delle caldaie a condensazioni che in molti casi non sono ancora installate nelle nuove costruzioni ma sono inserite nelle riqualificazioni, segno che in Italia si vende in prevalenza grazie all'immagine – analizza Disi – ma bisogna che il bonus sia stabilizzato nel tempo e reso più semplice». Lo studio infatti evidenzia come lo strumento degli incentivi per il 63% degli intervistati sai percepito come un ostacolo, nonostante il 91% degli agenti sia disponibile a promuoverlo tra i clienti.
La soluzione proposta sarebbe quindi quella di creare nuovi strumenti di finanziamento per chi vuole riqualificare il suo immobile che siano più semplici e coinvolgano anche gli agenti immobiliari, per poter mettere in evidenza anche il legame tra la classe energetica di un edifico e il risparmio sui consumi, oltre all'incremento di valore di un edifico efficiente rispetto a uno che lo è meno. Al di là dello strumento legislativo, però, spiega lo studio, per superare la crisi del settore e raggiungere gli obiettivi di efficienza è necessario ripensare l'intera filiera edilizia, perché attualmente la modesta dimensione dei soggetti, la forte frammentazione e la scarsa integrazione degli attori coinvolti nel mercato immobiliare rappresentano una delle principali barriere all'efficienza energetica negli edifici e un forte ostacolo al processo di cambiamento.
FONTE : CASA24PLUS

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