giovedì 11 settembre 2014

L'immobiliare a Milano attende «l'effetto Expo»: previsti investimenti in crescita

L'immobiliare a Milano attende «l'effetto Expo»: previsti investimenti in crescita


di Paola Dezza
Polemiche, ritardi, malaffare sono stati finora troppo spesso associati all'Expo 2015 di Milano. Oggi, a otto mesi dall'inaugurazione, ci si deve concentrare sulle ricadute che l'evento avrà per la città e per l'intero Paese. Anche Milano ha vissuto la crisi immobiliare arginando però il crollo delle compravendite e dei valori avvenuto in altre località. Ma proprio l'Expo potrebbe essere lo spunto per ravvivare il mercato residenziale, che già negli ultimi due trimestri del 2013 e nel primo del 2014 ha registrato – nei dati dell'agenzia delle Entrate – compravendite in aumento (rispettivamente del 9,4%, del 12,8% e del 3,4%).
Sono ormai lontani tanto il Giubileo del 2000 quanto le Olimpiadi invernali di Torino 2006 e questa potrebbe essere una buona occasione di riscatto per l'Italia. Anche perché secondo uno studio Sda Bocconi, datato 2013, l'indotto economico che l'Expo produrrà a Milano e in Italia è stimato in 25 miliardi di euro per il periodo 2012-2020, mentre 200mila sono i nuovi posti di lavoro stimati. E da Scenari Immobiliari, che ha elaborato un'analisi in esclusiva per Casa24 Plus, fanno sapere che nel periodo della manifestazione ci si può attendere un incremento della domanda di case e dei canoni di locazione.
Cosa accadrà allora a Milano nei sei mesi della manifestazione, ma soprattutto dopo? L'Expo rappresenta un'occasione per avviare uno sviluppo del territorio, migliorare la città, muoversi sulla strada della rigenerazione urbana. «Anche il numero di transazione dovrebbe aumentare, grazie agli acquisti per investimento, nel periodo precedente l'evento» dice Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari.
Ci sono zone di Milano che, dal 2007 al primo semestre 2014, mostrano prezzi in lieve aumento o almeno invariati. È il caso del quartiere Garibaldi, dove si è concretizzata la riqualificazione di Porta Nuova. Qui i valori nel periodo considerato sono saliti dell'11% circa (a livello nominale, quindi tenendo conto dell'inflazione) e oggi per comprare casa si spendono da 4.500 a 8.800 euro al metro quadro. Anche l'area Magenta ha mantenuto i suoi valori (+12,8%) e il mattone vale tra 6mila e 12.800 euro al mq. Nel panorama generale di un Paese in cui i prezzi scenderanno ancora. Nomisma intende infatti rivedere le stime per il 2015 al ribasso, perché non si sono verificate le condizioni necessarie a una vera ripresa del mercato.
E nel lungo periodo? Entrano in gioco altre variabili, quelle che hanno influenzato il mattone negli ultimi anni: dalla fase di mercato in cui si trova il Paese alla situazione dell'economia in generale, passando per le politiche del Governo sulla casa.
Per valutare l'impatto dell'evento, Scenari Immobiliari ha analizzato gli Expo del passato. Non tutte le kermesse hanno avuto successo, in termini di miglioramento della città ospitante. «L'Esposizione di Siviglia, del 1992, è stata l'occasione per superare la scarsa dotazione infrastrutturale – spiegano da Scenari –. Tuttavia nel 1993 Siviglia dovette affrontare i problemi legati alla fine della spesa pubblica, a cui si aggiungevano gli effetti della crisi economica e valutaria che attraversava, nei primi anni 90, l'economia dell'Unione Europea. I due fattori hanno ritardato i progetti di sviluppo previsti». L'Expo 1998 di Lisbona è stata un appuntamento importante per il Portogallo. Ha dato, con altri interventi, una spinta per conferire a Lisbona maggiore peso nel contesto internazionale e ne hanno permesso la trasformazione urbana dal degrado in cui la città era vittima. Hannover grazie all'Expo ha beneficiato di maggiori flussi turistici, raddoppiati dal 1999 al 2013. E dei 26 padiglioni temporanei dieci sono ancora utilizzati in maniera funzionale. Pochi però furono i visitatori. L'Expo di Saragozza ha segnato la rinascita culturale ed economica del Paese e riacceso la competizione delle città spagnole nel contesto europeo, ma è presto per giudicare la reale durata degli interventi.
L'esperienza di Milano ha le potenzialità per essere un successo. «La Lombardia rimane una delle regioni più ricche e avanzate d'Europa, e Milano ha sempre rappresentato un punto di riferimento per l'intero Paese» dice Breglia. Non solo. Milano vive una fase vivace sotto il profilo delle riqualificazioni di aree dismesse a partire dal 2000, quali la Bovisa, oltre alla realizzazione di grandi progetti come i recenti Porta Nuova e CityLife. «Milano si è trasformata bene – dice Giuseppe Roma, direttore generale del Censis –, a differenza di Roma che non progetti di rinnovamento significativi da anni».
«Domanda e offerta si sono avvicinate e non hanno prodotto un surplus legato all'evento nell'offerta di abitazioni e uffici», aggiunge Breglia. Anche se il progetto residenziale Cascina Merlata nasce proprio per Expo. Oltre 320mila mq, di cui una prima parte sarà completata entro il 2015 per ospitare 1.200 delegati in 390 alloggi, che saranno destinati ad housing sociale una volta concluso l'evento. Certamente tale intervento avrà un forte impatto sul mercato. E il dopo Expo? Molto dipenderà dalla gestione della trasformazione e dalle funzioni che verranno insediate nel sito. Speriamo lungimirante
FONTE : CASA24PLUS

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