venerdì 26 settembre 2014

Gli italiani sono disposti a spendere per il mattone? Sì, ma solo se si tratta di «prima casa»

Gli italiani sono disposti a spendere per il mattone? Sì, ma solo se si tratta di «prima casa»


di E. Sg.
Il mattone è ancora un buon investimento per gli italiani, a condizione che per investimento si intenda anche l'acquisto di una casa per vivere e non da mettere a reddito. È il risultato che emerge da un sondaggio promosso da Casa.it. Il portale immobiliare, infatti, ha voluto verificare se la casa rappresenti ancora un riferimento nelle scelte di risparmio o se, in tempi di prezzi in calo e tassazione in aumento, gli italiani preferiscano pagare l'affitto o ricorrere a strumenti finanziari più redditizi.
Ebbene, secondo il sondaggio realizzato a metà settembre, ben il 73% di risposte è a favore del mattone come "investimento sicuro". Andando ad analizzare in dettaglio il risultato, però, emergono le crepe e le inquietudini che attraversano il rapporto tra gli italiani e la casa di proprietà. Innanzitutto una percentuale del tutto simile (il 74%) ritiene che l'investimento nel mattone è finalizzato alla soddisfazione di un bisogno personale e diretto. Di conseguenza perde quota quella propensione ad acquistare immobili come strumento da cui trarre un reddito.
«Alla richiesta di motivare il sì al mattone, il 63% degli intervistati - comunica Casa.it - ha scelto la risposta più scontata, ovverosia la non convenienza dell'affitto nel lungo periodo».
Sorprende, invece, il 17,5% di preferenze alla motivazione «resta un bene che non si svaluta nel tempo». Se ne deduce che il mattone ha conservato la reputazione di bene rifugio malgrado i consistenti ribassi nelle quotazioni immobiliari succedutisi dal 2007 in poi. Interessante poi segnalare che per il 15,8% degli intervistati essere proprietari di casa è «rassicurante».
La minoranza (23,7%) che nega fiducia al mattone ha addotto come motivazioni l'eccessiva tassazione e i costi di manutenzione (40%), l'incognita sull'effettivo aumento del valore (25%) e la difficoltà di smobilizzare in tempi brevi (25%). Appena il 10% ha menzionato la preferenza verso strumenti finanziari più flessibili e redditizi.
Avendo a disposizione un campione composto per il 56% da proprietari di casa e per il 44% da non proprietari, in larga misura giovani (18-25 anni) e giovani adulti (25-35 anni) del ceto medio, il sondaggio è andato a investigare sulle motivazioni che inducono gli italiani all'acquisto di un immobile o ad astenersi.
A favore del "grande passo" figura, innanzitutto, la preferenza per il mutuo rispetto all'affitto (50%), ma hanno un peso anche il disagio della condizione di inquilino (11,8%) e il sentirsi pronti a fare un investimento a lungo termine (11,8%). Sull'altro versante, la più importante tra le ragioni ostative è senza dubbio la mancanza di disponibilità economica o di una sicurezza lavorativa (62%), seguita dalla difficoltà di accedere a un mutuo (19%) e dai costi esorbitanti di una casa di proprietà (19%)
FONTE : CASA24PLUS

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