Orti in casa sempre più di moda
Gli inviti a “zappare la terra” sono sempre più diffusi: chi di noi non ha mai definito qualcuno come “braccia rubate all’agricoltura”? ebbene, la verità è che oggi ritornare alla coltivazione della terra non è mai stato così cool. Dagli Stati Uniti alle nostre metropoli, l’orto in casa è una moda che ha preso piede in maniera netta, tanto da affermarsi come vera e propria tendenza.
L’orto della Casa Bianca
Diciamolo, il boom si deve alla popolarità di una sostenitrice d’eccezione dell’orto in casa: è stata la first lady Michelle Obama a ridare popolarità alla coltivazione diretta, ricreando l’orto nella Casa Bianca, già introdotto una prima volta da Eleanor Roosevelt nel 1943. La campagna della signora Obama per una corretta alimentazione, indispensabile antidoto contro l’obesità, soprattutto infantile, ha puntato molto sulla creazione di un orto casalingo. A dimostrazione del fatto che mangiare verdura e altri alimenti sani non è poi così costoso.
Da esempio a hobby collettivo, il passo è stato breve: negli Usa ormai proliferano corsi per gestire il proprio orticello e non sono poche le star che dichiarano di rilassarsi curando i propri ortaggi. Va detto, tuttavia, che questo ritorno alle origini è anche interpretabile come segno di una crisi economica strisciante, a cui si prova a porre rimedio attraverso l’autoproduzione di alimenti. Negli Stati Uniti, ma spesso anche da noi, cibi pregiati perché sani costano molto di più di bevande o snack spazzatura, cibi troppo ricchi di grassi e alimenti geneticamente modificati. Alcune indagini chiariscono le idee del risparmio: ogni 50 dollari spesi per comprare sementi e fertilizzanti portano ad alimenti il cui valore, se acquistato in negozio, ammonterebbe a oltre 1.200 dollari.
Stravaganza o idea geniale?
I consigli dalla rete
Rischio inquinamento a parte, lo sviluppo dell’urban farming non ha controindicazioni: qualunque sia la sua origine – che dipenda dalla moda o da un’esigenza di risparmio – quel che conta è il risultato. Beni di prima necessità, e di buona qualità, a costi davvero risibili, lo sviluppo di un lavoro manuale che ci rimette a contatto con la terra e produce ossigeno: cosa chiedere di più? Se non ci si demoralizza per dei risultati molto lontani dalle verdure tutte uguali che troviamo al supermercato è possibile, sul lungo periodo, dar vita a prodotti magari non bellissimi ma davvero gustosi. Non è un caso che solo in Italia l’agricoltura fai da te abbia già coinvolto – calcoli CIA – oltre quattro milioni di persone.
Fonte : Immobiliare.it
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