lunedì 8 aprile 2013

Orti in casa sempre più di moda


Orti in casa sempre più di moda

19 feb 2013, pubblicato da Vittoria Giannuzzi in: Casa all'estero Casa ecologica Crisi Economica Curiosità Primo piano Varie 
Gli inviti a “zappare la terra” sono sempre più diffusi: chi di noi non ha mai definito qualcuno come “braccia rubate all’agricoltura”? ebbene, la verità è che oggi ritornare alla coltivazione della terra non è mai stato così cool. Dagli Stati Uniti alle nostre metropoli, l’orto in casa è una moda che ha preso piede in maniera netta, tanto da affermarsi come vera e propria tendenza.

L’orto della Casa Bianca

Che l’abitudine di coltivare ortaggi e spezie sia diffusa soprattutto nelle città più piccole e verdi, è cosa nota. Negli Stati Uniti, secondo dati della National Gardening Association, una famiglia su tre ne possiede uno – grande o piccolo che sia – alimentando un giro d’affari di 1,7 miliardi di dollari. cifra sostanziosa, questa, in salita del 20% rispetto allo scorso anno.
Diciamolo, il boom si deve alla popolarità di una sostenitrice d’eccezione dell’orto in casa: è stata la first lady Michelle Obama a ridare popolarità alla coltivazione diretta, ricreando l’orto nella Casa Bianca, già introdotto una prima volta da Eleanor Roosevelt nel 1943. La campagna della signora Obama per una corretta alimentazione, indispensabile antidoto contro l’obesità, soprattutto infantile, ha puntato molto sulla creazione di un orto casalingo. A dimostrazione del fatto che mangiare verdura e altri alimenti sani non è poi così costoso.
Da esempio a hobby collettivo, il passo è stato breve: negli Usa ormai proliferano corsi per gestire il proprio orticello e non sono poche le star che dichiarano di rilassarsi curando i propri ortaggi. Va detto, tuttavia, che questo ritorno alle origini è anche interpretabile come segno di una crisi economica strisciante, a cui si prova a porre rimedio attraverso l’autoproduzione di alimenti. Negli Stati Uniti, ma spesso anche da noi, cibi pregiati perché sani costano molto di più di bevande o snack spazzatura, cibi troppo ricchi di grassi e alimenti geneticamente modificati. Alcune indagini chiariscono le idee del risparmio: ogni 50 dollari spesi per comprare sementi e fertilizzanti portano ad alimenti il cui valore, se acquistato in negozio, ammonterebbe a oltre 1.200 dollari.

Stravaganza o idea geniale?

Questo il quadro di quel che accade negli Stati Uniti, in cui il fenomeno si diffonde perché avvantaggiato dagli spazi più ampi delle abitazioni delle aree non metropolitane. Ma quando non si può sfruttare il giardino antistante casa, come si fa? Semplice, si pianta nei vasi e nelle cassette, coltivando melanzane come se fossero gerani. Terrazze e balconi, ma persino i davanzali delle finestre, si trasformano in orticelli e campi arati. D’altronde, diverse indagini hanno dimostrato che gli orti in terrazza possono essere davvero produttivi: basta seguire alcunisuggerimenti, seminando ad esempio verdure con un ciclo vegetativo breve, per poter ruotare nel corso dell’anno più ortaggi nello stesso vaso, o evitando coltivazioni troppo impegnative. I produttori di sementi, dal canto loro, si sono adattati: non è più così strano trovare semi per coltivare ortaggi, oppure per piantare varietà nane di alberi da frutto. Chi non ha mai sognato di avere un albero di limoni sul balcone?

I consigli dalla rete

Anche i blogger, dal canto loro, sono intervenuti per dare consigli e suggerimenti per la propria vita da contadini 2.0: molti di loro offrono stratagemmi e trucchetti per tenere le proprie piantagioni al riparo dallo smog – il vero problema da mettere in conto, perché potrebbe rendere vani i nostri sforzi.
Rischio inquinamento a parte, lo sviluppo dell’urban farming non ha controindicazioni: qualunque sia la sua origine – che dipenda dalla moda o da un’esigenza di risparmio – quel che conta è il risultato. Beni di prima necessità, e di buona qualità, a costi davvero risibili, lo sviluppo di un lavoro manuale che ci rimette a contatto con la terra e produce ossigeno: cosa chiedere di più? Se non ci si demoralizza per dei risultati molto lontani dalle verdure tutte uguali che troviamo al supermercato è possibile, sul lungo periodo, dar vita a prodotti magari non bellissimi ma davvero gustosi. Non è un caso che solo in Italia l’agricoltura fai da te abbia già coinvolto – calcoli CIA – oltre quattro milioni di persone.
Fonte : Immobiliare.it

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