Niente più autocertificazioni energetiche
Alcune regioni italiane sono state lente nel legiferare in proposito, a Gennaio 2012 la sola Lombardia applicava sanzioni per il mancato rispetto della norma, pur prevedendo alcune eccezioni, e questo ha determinato una reprimenda da parte dell’Unione Europea e consentito che molti proprietari procedessero alla vendita unicamente con una autocertificazione relativamente alla classe G, la peggiore di quelle previste.
Il 13 Dicembre 2012, però, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto 22 Novembre 2012 del Ministero per lo Sviluppo Economico che impone l’obbligo di rivolgersi ad un professionista per stabilire la reale classe energetica e i relativi consumi dell’immobile che si vuole vendere o affittare.
La norma entra in vigore da subito e si applica a tutti gli immobili con esclusione solo di quelli che non hanno le cosiddette caratteristiche di abitabilità, cioè i box auto, le cantine o, ad esempio, i ruderi. Altri costi per chi possiede un immobile quindi, ma anche un passo importante verso la trasparenza del mercato e, soprattutto, verso la natura originaria del provvedimento voluto dall’Unione Europea; conoscere i difetti “energetici” di uno stabile permette di capire anche come e dove intervenire per renderlo migliore, salvaguardare l’ambiente e, anche se sembra strano, le finanze dei proprietari e degli inquilini.
E in questo dovranno collaborare anche, obbligatoriamente, amministratori di condominio e responsabili degli impianti; gli uni come gli altri sono tenuti a fornire a proprietari ed inquilini tutte le certificazioni degli impianti necessarie alla stesura del documento di certificazione energetica.
Fonte : Andrea Polo
Il 13 Dicembre 2012, però, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto 22 Novembre 2012 del Ministero per lo Sviluppo Economico che impone l’obbligo di rivolgersi ad un professionista per stabilire la reale classe energetica e i relativi consumi dell’immobile che si vuole vendere o affittare.
La norma entra in vigore da subito e si applica a tutti gli immobili con esclusione solo di quelli che non hanno le cosiddette caratteristiche di abitabilità, cioè i box auto, le cantine o, ad esempio, i ruderi. Altri costi per chi possiede un immobile quindi, ma anche un passo importante verso la trasparenza del mercato e, soprattutto, verso la natura originaria del provvedimento voluto dall’Unione Europea; conoscere i difetti “energetici” di uno stabile permette di capire anche come e dove intervenire per renderlo migliore, salvaguardare l’ambiente e, anche se sembra strano, le finanze dei proprietari e degli inquilini.
E in questo dovranno collaborare anche, obbligatoriamente, amministratori di condominio e responsabili degli impianti; gli uni come gli altri sono tenuti a fornire a proprietari ed inquilini tutte le certificazioni degli impianti necessarie alla stesura del documento di certificazione energetica.
Fonte : Andrea Polo
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