martedì 19 febbraio 2013

l'agente immobiliare del futuro lascia la cravatta e sceglie il web

l'agente immobiliare del futuro lascia la cravatta e sceglie il web (grafici)


foto: cohdra (morguefile.com cc)
foto: cohdra (morguefile.com cc)
come cambia la professione del mediatore immobiliare? noi di idealista abbiamo effettuato uno studio per conoscere le nuove strategie degli agenti e capire quale sarà l'evoluzione del settore. ecco i risultati
gli agenti immobiliari fanno ampio utilizzo dei portali di annunci, usano i canali social per il networking, mentre il mobile è ancora poco diffuso ma viene indicato, tra i trend del futuro. si delinea anche l’interesse per i video, che però ancora non sono decollati
è il risultato dell'indagine “real estate next” realizzata da idealista.it coinvolgendo 200 operatori del settore immobiliare da sud a nord, con domande riguardanti l’evoluzione delle loro abitudini di lavoro, per capire come la  tecnologia sta cambiando la professione
secondo vincenzo de tommaso, responsabile ufficio studi idealista.it: “la scomparsa della cravatta, indicata da oltre il 40% degli intervistati tra gli strumenti di lavoro più indiziati  a sparire nei prossimi anni, può segnare l’ideale punto critico di una professione in rapida trasformazione. l’indagine mostra come gli operatori stiano abbandonando gli strumenti analogici per sostituirli con le tecnologie digitali adattandosi a questi cambiamenti acquisendo competenze tecnologiche necessarie oggi per non rischiare di diventare a loro volta obsoleti”

il settore sta colmando quel il ritardo culturale che ha frenato lo sviluppo di internet, uno strumento che “ha facilitato la vita” al 90,8% del panel, senza distinzioni di sesso e di età
i benefici in termini di efficienza sono chiari: rapidità nel fornire informazioni tempestive ai clienti (62%, delle risposte); capacità di stare al passo con la concorrenza (53%); assecondare le richieste del mercato (44%) con notevole risparmio di tempo (42%) e di danaro (22%)

dalla carta all’online gli agenti scoprono una maggiore operatività per rispondere alle esigenza di un’utenza sempre connessa. avere un annuncio online, ben indicizzato su google, con buone foto e video diventa un asset fondamentale che va a superare in termini di valore percepito la tradizionale immagine della vetrina di annunci su strada
internet cambia l’organizzazione del lavoro in ufficio: tutti hanno ritagliato uno spazio importante nell'arco della giornata lavorativa alla ricerca, all'inserimento e per lo scambio di informazioni di immobili. adesso chi sa rispondere alle mail o al telefono non è meno determinante di chi incontra i clienti seguendone poi l’evoluzione

tablets, smartphone e computer portatili
costituiscono la nuova dotazione dell’operatore immobiliare, i panelisti sembrano consapevoli di questo anche se meno di 1 su 3 dichiara di utilizzare le app dei portali, per lo sharing (incluse le app dei social networks) e per il lavoro in mobilità. tuttavia per circa il 60% del campione il mobile è il trend immobiliare del futuro
la penetrazione social media è a uno stadio più avanzato, dichiarano di utilizzarli per l’attività lavorativa 2 operatori su 3, per la maggior parte di essi (80% del campione) la finalità principale è la generazione di contatti utili per il proprio lavoro, ma per molti i “social” sono strumenti validi per consolidare la propria reputazione anche online (42%) e per mantenersi informati e aggiornati

facebook (59,7%) è il social network più diffuso anche in ambito real estate sopravanzando di gran lunga tutti gli altri. su podio linkedin (27,1%) e youtube (25%) profilano altre due tendenze, il networking professionale e i video
i prossimi anni saranno decisivi per la definitiva consacrazione dei contenuti visivi. pinterest, le app fotografiche e il già citato youtube doneranno appeal agli immobili e risulteranno determinanti per attirare nuovi clienti. in un contesto di overload informativo solo gli annunci con buone foto e video cattureranno la loro immaginazione, ma ancora non tutti gli agenti dimostrano di averlo capito. solo il 27,2%

Fonte : Idealista
Martedì, 19 febbraio, 2013

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