giovedì 30 luglio 2015

Mutui, approfittate della Bce dalla manica larga Secondo Crif e MutuiSupermarket.it, la media dei migliori spread per mutuo a tasso variabile e fisso è scesa rispettivamente da 1,8% e 1,9% nel primo trimestre a 1,7% e un 1,3% nel secondo

Mutui, approfittate della Bce dalla manica larga

Secondo Crif e MutuiSupermarket.it, la media dei migliori spread per mutuo a tasso variabile e fisso è scesa rispettivamente da 1,8% e 1,9% nel primo trimestre a 1,7% e un 1,3% nel secondo


a cura di Redazione

30 luglio 2015
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SPREAD IN CALO - Il calo degli spread sui mutui fa ripartire le erogazioni. Secondo l’ultima Bussola Mutui, il bollettino trimestrale firmato Crif e MutuiSupermarket.it, la media dei migliori spread per un mutuo a tasso variabile e fisso è scesa rispettivamente da 1,8% e 1,9% nel primo trimestre 2015 a 1,7% e un 1,3% nel secondo trimestre 2015. Se paragoniamo i migliori spread del secondo trimestre 2015 con i migliori del secondo trimestre 2014, il taglio che emerge è addirittura pari a -30% per quanto riguarda i tassi variabili e -47% per i tassi fissi.

EFFETTO QE - D’altro canto, segnala Crif, va segnalato l’effetto Bce: l’iniezione nel sistema bancario europeo di ingenti masse liquide assieme a ridotti rendimenti su investimenti alternativi agli impieghi in finanziamenti per la casa continuano a spingere gli istituti di credito verso il rilancio commerciale del prodotto mutuo, proponendo spread e condizioni economiche sempre più ridotte e attraenti per i nuovi potenziali clienti.

COMPRAVENDITE ANCORA AL PALO - Le nuove compravendite immobiliari tuttavia, non sembrano ancora beneficiare in maniera così diretta del “taglio prezzi” registrato in ambito mutui. I dati dell’Agenzia delle Entrate relativi al primo trimestre 2015 registrano infatti una ulteriore flessione del numero delle compravendite residenziali pari al -3%, dopo due trimestri, il terzo e il quarto del 2014, che avevano segnato una ripresa delle nuove transazioni, pari rispettivamente al +4,2% e +7,1%. In diretta correlazione, l’andamento dei prezzi degli immobili residenziali nel secondo trimestre 2015 che segna una nuova sensibile riduzione, pari al -2,5% dopo aver registrato un -1,9% nel primo trimestre 2015.

CAUTELA - Permane inoltre il forte atteggiamento di cautela da parte dei nuovi mutuatari e a dimostrarlo sono gli importi medi richiesti dei nuovi mutui: se a inizio 2010 l’importo medio era di poco superiore ai 140.000 euro, nel secondo trimestre 2015 - nonostante i tassi di offerta ridotti e la nuova apertura al credito casa da parte del sistema bancario – l’importo medio raggiunge il nuovo minimo dei 122.298 euro. Ritorna quindi l’interesse sul mercato, con la domanda di nuovi mutui che segna un +59% sul primo semestre 2015, ma i consumatori continuano a muoversi con estrema cautela, dopo anni di preoccupazioni circa le proprie prospettive economiche e reddituali.

COMMENTO - “Il mercato dei mutui sembra essersi avviato su un sentiero di solido recupero dei volumi pre-crisi. A conferma il +59% delle domande di nuovi mutui registrato sui primi 6 mesi del 2015 e il +35% dei nuovi flussi di mutui residenziali registrato da Banca d’Italia sui primi 3 mesi del 2015. Il clima finanziario rimane positivo, con Istituti di credito che hanno ridotto in maniera significativa i propri spread di offerta sui nuovi mutui nel corso della prima metà dell’anno e che iniziano già a ipotizzare nuovi round di taglio spread sul prossimo autunno 2015”, ha commentatoStefano Rossini, amministratore e fondatore di MutuiSupermarket.it.
FONTE : SOLDIWEB

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