venerdì 3 luglio 2015

Fessurazioni, cavillature e distacco dei pavimenti.

Fessurazioni di facciata, le cavillature sugli intonaci, imbarcamento del massetto sottopavimento

Fessurazioni, cavillature e distacco dei pavimenti.


Fessurazioni di facciata
Il ritiro delle malte, l'eterogeneità dei materiali e la flessione dei solai (legata alle dinamiche della struttura), sono le cause principali di fessurazione nei muri soprattutto di facciata (difatti le fessure orizzontali sono spesso ubicate negli spigoli delle facciate). Le fessurazioni dunque interessano la facciata in sé e le superfici verticali intonacate o rifinite con pitture e rivestimenti murali definiti "plastici": il rivestimento murale plastico, quando è essiccato, diventa parte integrante dell'intonaco, per cui ne segue tutte le traversie, riuscendo a contenere solo le microfessurazioni. Superato il livello di resistenza di questo composto alla trazione, alla compressione e al taglio, si formano lesioni di diversa natura e gravità.
Oltre a rappresentare un problema estetico, le fessurazioni incidono sulla durabilità della facciata e sulla salubrità dell'intero edificio, richiedendo necessariamente interventi manutentivi. La presenza di fessurazioni su superfici esposte agli agenti atmosferici, favorisce la penetrazione dell'acqua piovana, veicolo d'ingresso di tutte le sostanze chimiche aggressive presenti nell'atmosfera, che stanno all'origine del degrado della struttura e che provocano i distacchi delle pitture e dei rivestimenti impiegati come finitura.
Come già detto, le fessurazioni nell'apparato murario dipendono da cause differenti e presentano conseguenze variabili per cui, prima di qualunque intervento, è opportuno procedere alla loro attenta valutazione per definire e programmare gli opportuni lavori di risanamento. Infatti:
  • le fessurazioni più superficiali possono essere dovute a difetti di posa, agli agenti atmosferici, all'umidità o a parziali distacchi del materiale più esterno dalla muratura;
  • quelle più profonde sono invece dovute a movimenti di assestamento dell'edificio o a veri e propri cedimenti strutturali, a volte anche delle fondamenta: in tal caso, prima di intervenire si dovrà attendere che l'edificio si stabilizzi procedendo poi ad eliminare le cause del cedimento strutturale.
Le cavillature sugli intonaci
Le cavillature si formano quando la resistenza alla rottura di un materiale da costruzione viene superata a causa di uno stress. Per la valutazione tecnica di una cavillatura e per risalire al corretto ripristino, è importante conoscere la causa che ha generato lo stress e l'origine di questa. Se la posa in opera non viene eseguita secondo metodi e tempi precisi, il laterizio assorbe l'acqua di impasto dell'intonaco, per cui si verificano cavillature più o meno accentuate con conseguente rischio di distacco e possibili infiltrazioni causate dalle aggressioni atmosferiche.
Ma l'intonaco è sensibile anche ai movimenti della struttura stessa che possono provocare danni anche maggiori (in tal caso si parla di fessurazioni, come descritto in precedenza). Le cavillature, invece, sono micro fessurazioni che disegnano una vera e propria ragnatela sulla superficie dell'intonaco rifinito con pitture. Ricapitolando, dunque, la presenza di cavillature sulla facciata di un edificio può essere legata a:
  • ritiro dell'intonaco durante la fase di indurimento (un intonaco non ben calibrato nel rapporto leganti-inerti, o curva granolumetrica errata);
  • elementi da costruzione eterogenei con conseguenti movimenti termici differenziati (ad esempio l'incrocio marcapiani e pilastri in calcestruzzo e muratura di tamponamento in laterizio): al variare della temperatura si modificano le dimensioni degli elementi eterogenei, creando ovviamente diversità di dilatazioni che l'intonaco, per quanto ben applicato ed ancorato, non sempre è in grado di contenere, rompendosi; in tal caso una delle soluzioni possibili è la creazione di un termocappotto che possa riequilibrare termicamente la struttura ed evitare fenomeni fessurativi;
  • assestamenti dinamici della struttura: in tal caso le tensioni che si formano sui componenti strutturali, sono causa della formazione di crepe anche di dimensioni superiori alle fessurazioni e quindi alle cavillature.
Imbarcamento del massetto sottopavimento
Indipendentemente dal tipo di rivestimento, per essere idoneo alla posa di un pavimento il massetto si deve presentare perfettamente planare, liscio, pulito, privo di fessurazioni. Il massetto in calcestruzzo è intimamente legato a fenomeni di ritiro igrometrico e bleeding, che si verificano immediatamente dopo la posa in opera.
Il ritiro igrometrico consiste nella contrazione del calcestruzzo in seguito all'evaporazione di parte dell'acqua d'impasto quando l'umidità relativa scende sotto il 95%. Tuttavia, poiché nel massetto l'evaporazione non avviene uniformemente ma è maggiore sulla superficie esposta all'aria, il ritiro si manifesta in modo differenziale determinando:
  • fessurazione dello strato superficiale;
  • imbarcamento del massetto, se non esiste alcuna aderenza al substrato e la lastra è libera di scorrere e alzarsi lungo i bordi (a causa di eventuali carichi di servizio, il massetto, già di per sé imbarcato e quindi non perfettamente piano, è destinato a fessurarsi.
Ma il suddetto ritiro può essere aggravato dalla risalita di acqua in superficie (bleeding) accompagnata dalla sedimentazione degli elementi lapidei più grossi verso la parte inferiore del getto: in tal caso, il ritiro della parte superiore risulta più accentuato rispetto a quello inferiore.
Per ridurre il fenomeno bleeding è importante preferire un conglomerato a consistenza asciutta e utilizzare inerti di granulometria assortita al fine di minimizzare i vuoti interstiziali, zone di passaggio per la risalita dell'acqua.
È importante anche l'umidità contenuta nel massetto al momento della posa in opera dello strato adesivo per il rivestimento superficiale: un valore di umidità residua eccedente una determinata soglia critica (2-3%), può comportare la risalita di acqua verso il rivestimento superficiale e dunque causare rigonfiamento, bolle, distacchi o imbarcamenti.

Fonte : http://www.condominioweb.com


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