giovedì 4 dicembre 2014

Tasse sulle successioni pesanti in Europa: in Francia l’erede paga fino al 40%

Tasse sulle successioni pesanti in Europa: in Francia l’erede paga fino al 40%


di Dario Aquaro
Prezzi competitivi, redditività, imposte vantaggiose, qualità della vita. Quali che siano i motivi che guidano i cittadini residenti in Italia a investire negli immobili all'estero, al momento della scelta è bene avere chiare anche le conseguenze successorie e l'eventuale trattamento fiscale a cui sarebbero sottoposti gli eredi, che possono trovarsi a dover pagare aliquote elevate, con franchigie (quote di patrimonio esenti da tasse) e agevolazioni ben lontane da quelle italiane.
«Se in alcuni Stati è previsto un criterio scissionista, lasciando al solo Paese straniero la tassazione dei beni che si trovano sul suo territorio – spiega Ugo Friedmann del Consiglio notarile di Milano – in molti altri, tra cui l'Italia, esiste per i residenti un principio di worldwide taxation: l'imposta si applica in relazione a tutti i beni ovunque situati». A livello europeo si sta studiando una soluzione per arginare i fenomeni di doppia imposizione al di là di quanto previsto nei trattati fiscali bilaterali (che spesso non eliminano del tutto il problema). L'Italia ha firmato convenzioni con Usa, Svezia, Regno Unito, Danimarca, Israele, Grecia e Francia (ma non ad esempio con la Germania e la Spagna che invece prevedono regole penalizzanti per i non residenti). In assenza di convenzione si applica comunque il credito d'imposta: l'articolo 26 del Dlgs 436/90 prevede che dal tributo successorio si detraggano le imposte pagate all'estero in dipendenza della stessa successione e in relazione ai beni lì presenti, «fino a concorrenza della parte dell'imposta di successione proporzionale al valore dei beni stessi». Un meccanismo che, in ragione delle diverse regole su soggetti passivi, aliquote, franchigie eccetera, può comunque non sterilizzare completamente la tassazione. In Italia, lo ricordiamo, ci sono tre aliquote: 4%, con franchigia di un milione, per coniuge o parenti in linea retta; 6%, con franchigia di 100mila euro, per fratelli o sorelle; 8% per altri soggetti. Si tratta di aliquote mediamente più basse rispetto ad altri Paesi; quindi, anche se grazie al credito d'imposta la tassa in Italia si azzera, non si recupera quanto in più pagato all'estero. In caso si sia pagato invece meno, sarà dovuta la sola differenza.Basti pensare alla Francia, spiegano i notai, dove le aliquote vanno dal 5 al 40% per i parenti in linea retta, in base al valore del bene (per un appartamento di 300mila euro, si paga ad esempio il 20%): vero che il coniuge è esente, ma il figlio gode di una franchigia di “soli” 100mila euro e non è così favorito come in Italia (limite a un milione). Per gli altri eredi, a seconda del legame con il de cuius, le aliquote vanno poi dal 35 al 60%. In Inghilterra, invece, la franchigia è di 325mila sterline, indipendentemente dalla parentela: quanto eccede è soggetto ad aliquota del 40%, e il trasferimento in favore del coniuge è esente da imposta. In Germania, in virtù del valore del bene, le aliquote variano dal 7 al 30% per parenti in linea retta, dal 15 al 43% per fratelli, sorelle, nipoti, e dal 30 al 50% per altri soggetti; ma c'è una franchigia individuale da 100mila a 500mila euro per i trasferimenti in linea retta o fra coniugi.
Oltre il fisco, c'è poi l'aspetto civilistico, cioè le regole che ogni Stato prevede in caso di successione. Ad esempio la cosiddetta legittima in Italia è molto “restrittiva” e non permette di disporre pienamente del proprio patrimonio, mentre in altri Stati si è più liberi. «Il regolamento Ue 650/2012 che entrerà in vigore il 17 agosto 2015, ma di cui si può già tener conto se si fa testamento – aggiunge Friedmann – introduce il certificato successorio europeo e semplifica le procedure: il criterio di individuazione della legge applicabile sarà quello della residenza abituale del defunto al momento della morte, salvo la possibilità di scegliere la legge dello Stato in cui si ha la cittadinanza al momento della scelta o della morte».
FONTE : CASA24PLUS

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