giovedì 30 maggio 2013

Investitori immobiliari esteri protagonisti a Milano

Investitori immobiliari esteri protagonisti a Milano

  • 29 maggio 2013
di Evelina Marchesini
Multi Corporation -Palermo
Multi Corporation -Palermo
Investitori esteri spariti dall'Italia? Nel 2012 sicuramente c'è stato un misto di terrore anche solo a sentir parlare di investimenti nel nostro Paese, ma un anno non può, da solo, stabilire il track record di lungo periodo. Così, anche se ben lungi dal manifestare un ingenuo ottimismo, rimettere ogni casella al proprio posto può servire ad avere un'idea non distorta del ruolo dell'Italia nei portafogli internazionali.
Il 2013 sta evidenziando una ripresa, senza tanta pubblicità, dei grandi deal (si vedano in proposito anche l'intervista ad Alessandro Mazzanti a pagina 31 e le anticipazioni di Casa24 Plus dello scorso 16 maggio con il dettaglio delle operazioni in corso) ed Eire sta per aprirsi con numeri probabilmente superiori alle aspettative. Le società di investimento estere presenti a Expo Italia real estate saranno infatti 84 e, grazie alla piattaforma online, i partecipanti hanno già fissato i propri incontri "one to one". Dla Piper organizza poi "Italy International", mostra nella quale vengono esposti i progetti realizzati da 29 società estere in Italia negli ultimi vent'anni: si tratta di 78 progetti per un totale di ben 40 miliardi di euro di investimenti.
«Non c'è dubbio che gli investitori esteri abbiano ricominciato a guardare l'Italia – commenta Aldo Mazzocco, ceo di Beni Stabili e presidente di Assoimmobiliare – anche perchè la percezione del rischio è scesa. Rimane comunque un po' troppa aspettativa di grandi opportunità: tendono per esempio a compararci con la Spagna, quando siamo una realtà completamente diversa. A questo punto, quello che dobbiamo fare è mantenere una stabilità complessiva, fiscale, normativa, economica». Quindi, per Mazzocco, nessuna rivoluzione fiscale, ma aggiustamenti mirati; fondi e Siiq sono efficienti, ma vanno ammodernati; l'impianto normativo del social housing e della valorizzazione del patrimonio pubblico va tutelato, ma vanno aumentate le risorse a disposizione. Anche il feeling con il nuovo Governo, secondo Mazzocco, inizia a scorrere: «Ci vengono chiesti incontri, a differenza di prima – dice Mazzocco – e ci viene chiesto di portare idee, poche, concrete, efficaci».
«Parlare di puro ottimismo sarebbe esagerato, ma sicuramente vediamo segnali positivi – dice Olaf Schmidt di Dla Piper –. Tra questi sicuramente il repricing dei complessi in vendita, con rendimenti lordi che arrivano addirittura al 10%, quando solo l'anno scorso si faceva fatica ad arrivare al 7%. Per sostenere una ripresa degli investimenti bisognerebbe però risolvere il nodo dei finanziamenti bancari, dove potrebbero venire in aiuto i fondi di debito e le assicurazioni che, pur non potendo sostituire in toto le banche, potrebbero dare un contributo importante». Per Schmidt c'è poi bisogno di apportare alcune modifiche, seppur senza stravolgimenti, alla normativa fiscale italiana e la necessità di trovare una soluzione al problema dei crediti bancari incagliati. Tema, questo, a cui viene dedicato un incontro dal titolo «Bad banks in Europe, a lesson to learn to re-launch commercial real estate lending in Italy». «Le operazioni che stiamo ora vedendo in trattativa possono andare anche con puro equity – prosegue Schmidt – perchè gli investitori non dipendono dalle banche. Ma non potrà essere sempre così».
«Il mercato immobiliare italiano è rientrato, dopo circa due anni di sostanziale assenza, nel radar dei grandi investitori istituzionali nazionali ed internazionali; si torna a percepire un interesse nei confronti di attivi di qualità, capaci di superare anche fasi economiche complesse – commenta Giancarlo Scotti, a.d. Generali real estate Spa –. Dobbiamo essere in grado di fornire una serie di certezze, sia in termini di prodotto sia in termini di impianto normativo e fiscale, per riuscire ad intercettare questo forte interesse degli investitori istituzionali e sfruttare quest'occasione di ripresa del mercato». Prima di ripartire in termini di investimenti, però, il mercato ci metterà ancora un po' di tempo: secondo Sergio Iasi, a.d. di Prelios, non tutti i fattori giocano a favore. «È aumentata la liquidità ma ancora non si è vista una generalizzata riduzione dei valori degli asset, anche se vediamo un ritorno di interesse, in sordina, degli investitori esteri – spiega Iasi –. Ma il vero tema è quello della gestione degli asset e della crescente importanza del settore dei servizi: con ritmi rallentati diventano essenziali il mantenimento e la gestione dei portafogli immobiliari. E presto si inizierà a percepire questa esigenza anche per il patrimonio pubblico».
Fonte : Case24plus

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