per gli alloggi Sociali.Con la riforma Prima Casa è stato introdotto in Rent to Buy 
Si chiama “Rent to buy”. In buona sostanza, per gli alloggi sociali, sarà possibile comprare la casa utilizzando come “acconto” i canoni di locazione già pagati in precedenza!
La riforma posta in essere dal ministero delle Infrastrutture, ad oggi presieduto da Maurizio Lupi, appare originale e dal forte impatto sociale poiché rappresenta un serio aiuto nell'acquisto della prima casa da parte delle fasce meno abbienti della popolazione.
Infatti, trascorso un periodo minimo dall'inizio della locazione pari a sette anni, il conduttore potrà “riscattare” l’immobile utilizzando i canoni pagati in precedenza quale acconto sul prezzo finale di acquisto. La riforma ha un immediato impatto pratico poiché l’acquirente si troverà nella possibilità di richiedere un mutuo bancario notevolmente più basso e, di conseguenza, avrà molte più possibilità di ottenerlo.
Il “Rent to buy”, tuttavia, sarà possibile per i soli contratti di locazione stipulati successivamente all'entrata in vigore del decreto legge mentre, per i contratti già in essere, non può valere alcuna formula di riscatto a termine.
Il decreto affronta anche gli inevitabili aspetti fiscali sottesi all'operazione. Il locatore, infatti, sia ai fini delle imposte dirette che ai fini IRAP, dovrà considerare i corrispettivi incassati come canoni di locazione. Nel caso in cui il locatario optasse poi per il “riscatto” tali canoni dovranno essere diversamente intesi quali rate della compravendita con la conseguenza che, per gli oneri fiscali già assolti dal locatore sui canoni di affitto, dovrà essere generato un credito d’imposta.
La riforma, in conclusione, sarà completata con l’emanazione di un decreto attuativo con il quale verranno definite:
- La formula standard da inserire nei futuri contratti;
- Le tempistiche del rapporto di locazione;
- Le modalità operative di determinazione del suddetto credito d’imposta.
FONTE : MUTUI & FUTURO
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