giovedì 19 marzo 2015

Conto chiuso e assegno emesso, quando in torto sono sia il cliente che la banca

Conto chiuso e assegno emesso, quando in torto sono sia il cliente che la banca

Un lettore fa acquisti con un assegno dopo che il conto corrente è stato chiuso. Sacrosanta la sanzione della Prefettura per emissione di assegno senza autorizzazione. Ma anche la banca ha le sue colpe

a cura di Redazione
18 marzo 2015
 
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Qualche mese fa ho pagato per distrazione un acquisto in una catena di elettrodomestici usando un assegno non più valido perché il conto era stato chiuso da pochi giorni. Ora mi vedo arrivare una sanzione economica dalla Prefettura per aver emesso l'assegno senza autorizzazione. Posso impugnarla?
G.C., Roma

Non c'è modo di contestare la sanzione perché questa è coerente alle norme e anche perché il lettore doveva per forza di cose sapere che il conto era stato estinto. E', invece, possibile contestare alla banca una mancanza al momento della chiusura del rapporto di conto corrente perché avrebbe dovuto esigere la restituzione degli assegni non ancora utilizzati e il cliente, a sua volta, avrebbe dovuto chiedere alla banca l'annullamento degli assegni di cui era ancora in possesso. La sanzione, quindi, va pagata ma il lettore potrà rivalersi sulla banca per il comportamento poco diligente presentando reclamo e in caso di risposta negativa o assente dopo sessanta giorni dalla ricezione potrà rivolgersi all'Arbitro Bancario Finanziario (www.arbitrobancariofinanziario.it).
FONTE : SOLDIWEB

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