giovedì 23 gennaio 2014

Ristrutturazioni, ancora un anno per il bonus 50%, «super-tetto» di 96mila euro anche nel 2015

Ristrutturazioni, ancora un anno per il bonus 50%, «super-tetto» di 96mila euro anche nel 2015


di Dario Aquaro
Viviamo in un Paese dove il 55,4% delle abitazioni ha più di 40 anni (il 76,2% nelle città metropolitane): percentuale che secondo elaborazioni e stime del Cresme è destinata a salire nei prossimi anni, in particolare nelle aree urbane. In questo quadro diventano sempre più strategici gli interventi di rinnovo e manutenzione degli edifici, che sono comunque cresciuti negli ultimi tempi, complice l'impatto delle detrazioni fiscali. A dare una spinta agli investimenti è stato in particolare il maxi-sconto del 50% sugli interventi di recupero del patrimonio edilizio, arrivato a metà 2012 e ora ulteriormente prorogato dalla legge di stabilità per tutto il 2014.
C'è allora un altro anno per dar corso a quel progetto di ristrutturazione rimasto nel cassetto e non perdere il treno della detrazione "maggiorata": la proroga ha confermato d'altra parte l'eccezionalità di un premio così alto, che infatti nel 2015 scenderà al 40% per poi tornare al 36%, a regime, dal 1° gennaio 2016. Lo sconto sarà quindi a scalare, e per regolarsi bisogna tener presente che la detrazione si determina secondo il principio di cassa per le spese sostenute in ciascun anno: non è perciò importante la data in cui vengono eseguiti i lavori o rilasciata la fattura, ma solo quella in cui si effettua il pagamento attraverso il bonifico bancario o postale dedicato.
La proroga ha inciso anche sul limite massimo di spesa agevolabile per ogni singola unità immobiliare, che rimarrà di 96mila euro fino alla fine del 2015 e passerà agli ordinari 48mila euro dal 2016. Di fatto, significa che l'importo massimo da poter detrarre è di 48mila euro per le spese sostenute entro il 2014 (50% di 96mila), di 38.400 euro per quelle nel 2015 (40% di 96mila) e di 17.280 euro dal 2016 (36% di 48mila). Un tetto massimo "ideale", beninteso, perché ognuno deve fare i conti con il proprio reddito e la capienza fiscale, per poter accogliere tutta la detrazione. Il 50% di quanto speso, nel limite consentito, deve essere ripartito in dieci quote annuali di pari importo ma l'incentivo non può superare l'Ipref dovuta: il calcolo è dunque ancor più opportuno quando si portano in detrazione altre somme, dalle spese sanitarie agli interessi mutuo, che abbassano l'imposta. Se nel corso dei dieci anni in cui si spalma l'agevolazione, in un determinato esercizio, il decimo di quota da detrarre supera l'Irpef da pagare, la parte in eccesso non può essere rimborsata né rinviata, e va persa.
Manutenzione, ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo, ma anche interventi per prevenire furti e aggressioni, eliminare barriere architettoniche, evitare infortuni domestici, contenere l'inquinamento acustico, cablare gli edifici, ottenere un risparmio energetico, adottare misure di sicurezza statica e antisismica, o ripristinare un immobile danneggiato dalle calamità e dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza. La casistica dei lavori agevolati è ampia e in questa guida, oltre alle novità, sono illustrate anche tutte le informazioni per approfittare del bonus.
Tra l'altro, proprio ieri, l'agenzia delle Entrate, citata dall'Economia nella risposta a un question time alla commissione Finanze della Camera, ha precisato che, nel caso di demolizione con ricostruzione di un edificio di uguale sagoma, il bonus spetta anche se la ricostruzione avviene su un'area di sedime diversa da quella iniziale, purché lo spostamento sia «di lieve entità».
L'iter è stato molto semplificato negli ultimi anni, e il passo fondamentale resta quello del bonifico "parlante", che dev'essere eseguito dalla stessa persona alla quale sono intestate le fatture: beneficiario del maxi-sconto è chi sostiene la spesa, sia proprietario o meno (inquilino, comodatario, usufruttuario) dell'abitazione oggetto dell'intervento (sono incluse anche le spese per opere su parti comuni dell'edificio).
Oltre al bonus-casa in versione maxi, anche quest'anno rimane viva la detrazione del 50% sull'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni) "finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione". Il limite di spesa agevolabile, da pagare con bonifico "parlante", carta di credito o bancomat, resta di 10mila euro (indipendentemente da quanto costa la ristrutturazione), così come la detrazione è ripartita sempre in dieci anni. Ma ci sono alcune modifiche da tener presente rispetto al bonus-mobili introdotto l'anno scorso. Si può infatti detrarre il 50% della spesa, se spetta l'agevolazione per uno dei lavori di recupero del patrimonio edilizio pagati dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2015: mobili ed elettrodomestici possono essere cioè comprati prima di pagare i lavori (che però dovranno essere iniziati).
Fonte : CASA24PLUS

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