mercoledì 15 gennaio 2014

L’impianto a pannelli radianti: una nuova metodologia riscaldamento del pavimento

L’impianto a pannelli radianti: una nuova metodologia riscaldamento del pavimento

15/01/2014
di Angelo Pesce


Attraverso un sistema impianto a pannelli radianti, è possibile riscaldare i locali con minor calore e quindi con temperature a pavimento più basse; il livello di isolamento necessario, infatti, consente di riscaldare i locali con temperature del pavimento inferiori a quelle fisiologicamente ammissibili, che consentono anche di ridurre l’inerzia termica dell’impianto, con possibilità di ridurla ulteriormente con la realizzazione di pavimenti “galleggianti” dotati di isolamento termico sia sotto i pannelli, sia verso le pareti.
 
I principali vantaggi che gli impianti a pannelli possono offrire riguardano:
 
il benessere termico (per poter assicurare in un locale condizioni di benessere termico si devono mantenere zone leggermente più calde a pavimento e più fredde a soffitto; gli impianti che meglio si prestano a offrire tali condizioni sono quelli a pavimento radiante);
la qualità dell'aria (l’impiego dei pannelli evita la combustione del pulviscolo atmosferico, causa di secchezza dell’aria, e l’elevata circolazione di polvere);
le condizioni igieniche (con i pannelli radianti, possono essere garantite condizioni ottimali perché non si formano zone umide a pavimento e non insorgono muffe sulle pareti che legano ai pavimenti caldi);
l'impatto ambientale (è ridotto al minimo perché non pongono vincoli estetici, consentono piena libertà nell’arredo, non degradano gli intonaci, i parquet e i serramenti);
il calore utilizzabile a bassa temperatura (grazie alla loro elevata superficie disperdente, gli impianti a pannelli possono riscaldare con basse temperature del fluido termovettore; questa caratteristica rende conveniente il loro uso con sorgenti di calore la cui resa aumenta al diminuire della temperatura richiesta);
il risparmio energetico (rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali, gli impianti a pannelli consentono apprezzabili risparmi energetici essenzialmente per due motivi: la maggior temperatura operante che consente, a pari temperatura ambiente, risparmi medi variabili dal 5 al 10%; il minor gradiente termico tra pavimento e soffitto che comporta risparmi energetici tanto più elevati quanto maggiore è l'altezza dei locali).

 
Schematicamente, il sistema termico a valle della caldaia, è composto dalle tubazioni di distribuzione del fluido e dai terminali: per le prime, più articolato e lungo risulta il percorso dell’acqua calda dal generatore ai terminali e maggiori saranno le perdite di efficienza, dipendenti prioritariamente da due fattori:
la conduzione di calore attraverso le pareti delle tubazioni e l’irraggiamento (per risolvere quest’inconveniente, si interviene rivestendo la tubazione con un cuscinetto isolante);
la presenza di ostacoli al flusso (per la quale si interviene con una pulizia periodica dell’impianto e dei filtri del circuito).

 
Fino a qualche tempo fa, il materiale maggiormente impiegato era l’acciaio al carbonio (ghisa), facile da saldare e da filettare, ma molto malleabile. Il moto dell’acqua, tuttavia, aumenta la rugosità delle superfici interne di queste tubazioni e, conseguentemente, anche la resistenza allo scorrimento (senza sottovalutare anche l’accumulo di calcare). In sostituzione di questi materiali, sono entrati sul mercato, ormai in maniera preponderante, le tubazioni in polietilene, caricato con fibre minerali per resistere alle sollecitazioni termiche; presentano minore rugosità interna, minore trasmittanza termica e maggiore resistenza all’azione abrasiva; sono leggeri, con giunzioni e manicotti di facile assemblaggio e con costi di gestione bassi, soprattutto per le diramazioni secondarie, dai collettori di piano o dalla caldaia d’appartamento, fino ai terminali. Il polietilene reticolato viene venduto oramai già corredato di coibentazione esterna. La sua diffusione ha dato un nuovo impulso alla realizzazione di impianti a pannelli radianti, in quanto le condutture possono essere tranquillamente annegate nel massetto del pavimento o all’interno dell’intonaco delle pareti o incorporati in pannelli di cartongesso prefabbricati e montati a secco.
 
Se intendiamo i pannelli radianti impropriamente parte terminale dell’impianto, possiamo raffrontarli alle soluzioni più tradizionali: radiatori, termoconvettori, fan coil. I termini di confronto sono: i consumi per vincere le resistenze alla circolazione del fluido caldo, l’efficienza della trasmissione del calore e la rapidità di risposta alle regolazioni. Sul piano dell’efficienza della trasmissione, i pannelli radianti convincono anche per l’impiego in ambienti molto ampi o che presentino soffitti di altezza maggiorata. Se l’impianto è realizzato a pavimento, è garantito un buon grado di confort anche se la temperatura ambiente è compresa fra i 16° e i 18°. La temperatura di mandata dell’acqua nei circuiti non supera i 35°, valore ideale per sfruttare al massimo il rendimento delle caldaie a condensazione e delle pompe di calore.

Condominio Web
Fonte : condominioweb.com

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