giovedì 30 gennaio 2014

Colombo Clerici: produrrebbe un ulteriore aumento delle tasse, per la perequazione serve solo un lavoro completo dalle Entrate

Riforma del catasto: un mito da sfatare

giovedì 30 gennaio 2014

Colombo Clerici: produrrebbe un ulteriore aumento delle tasse, per la perequazione serve solo un lavoro completo dalle Entrate











“I nostri politici, parlando per bocca dell’Europa, continuano a sostenere che, per risolvere i problemi della fiscalità immobiliare, occorra varare al più presto la riforma del catasto, portando i valori imponibili a livello del mercato. Con il risultato che tali valori raddoppieranno o triplicheranno, il sistema impositivo non muterà nemmeno nelle aliquote e si completerà in tal modo il processo di distruzione, mediante la leva fiscale, del risparmio investito negli immobili, con effetti disastrosi per l’economia generale del Paese”. E’ l’allarme lanciato ieri in una nota dal presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, che aggiunge: “Quello della necessità di una riforma del catasto da reddituale a patrimoniale, attraverso la modifica dei criteri di determinazione dei valori imponibili per eliminare le sperequazioni presenti nel settore, è semplicemente il pretesto per innalzare verticalmente i valorisui quali andranno ad incidere tutte le tasse sugli immobili: dall’Imu all’Irpef-Ire, dalla Iuc-Tasi-Tari alla imposta di registro, dall’imposta sulle successioni e sulle donazioni a quelle ipocatastali”.
Per Colombo Clerici, quindi, la necessità di riformare il catasto non è altro che un luogo comune da sfatare. “Per eliminare le sperequazioni catastali – spiega il presidente dei proprietari edilizi – non c’è bisogno di cambiare i criteri di determinazioni dei valori imponibili: basterebbe che il catasto, alias Agenzia del Territorio, alias Agenzia delle Entrate, funzionasse in tutte le parti d’Italia allo stesso modo e si facessero le revisioni dei classamentiche sono state fatte o si stanno facendo in alcune zone di Milano e di Roma ed in poche altre città”. Con un’attività di questo tipo, conclude Colombo Clerici, ci si troverebbe di fronte a valori catastali omogenei in tutto il territorio nazionale, giungendo a una perequazione senza passare per una riforma
FONTE : QUOTIDIANOCASA.IT

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