giovedì 16 gennaio 2014

I pannelli fotovoltaici di ultima generazione costano meno, durano di più e occupano poco spazio

I pannelli fotovoltaici di ultima generazione costano meno, durano di più e occupano poco spazio


di Andrea Curiat
Più efficienti, più piccoli, più affidabili. L'ultima generazione di pannelli fotovoltaici ad uso domestico offre prestazioni sempre migliori. «Nel corso dell'ultimo anno l'efficienza media dei nuovi impianti è migliorata del 2%», commenta Giuseppe Sofia, membro del consiglio direttivo Anie/Gifi (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane). Questo significa che, a parità di potenza, è possibile installare i moduli su superfici sempre più piccole.
Anche la durata media di vita è aumentata: «Sui modelli più vecchi, l'energia prodotta iniziava a diminuire dopo 20 anni dall'installazione. Oggi, un impianto moderno continua a generare l'80% della piena capacità anche dopo 30-35 anni di vita», aggiunge l'esperto.
Il segreto dietro a questi miglioramenti? Non va ricercato in grandi innovazioni scientifiche o in nuovi metodi di produzione, ma nei miglioramenti incrementali dell'industria internazionale del fotovoltaico. «Rispetto al 2005, anno dell'introduzione del primo Conto Energia, l'efficienza degli impianti per villine e condomini è praticamente raddoppiata», rileva Sofia. A parità di potenza, un impianto che prima avrebbe richiesto un tetto da 20 metri quadrati oggi può essere installato in appena 10 metri quadrati di superficie disponibile.
«Contemporaneamente – aggiunge – il costo si è ridotto a un sesto del prezzo originario del 2005. Il trend al ribasso è però rallentato nell'ultimo anno, in seguito all'introduzione dei dazi europei anti-dumping sui moduli e prodotti fotovoltaici cinesi». Proprio la concorrenza orientale aveva esercitato, negli anni passati, una forte pressione sui prezzi dei prodotti in Europa. Così, oggi, un impianto fotovoltaico di dimensioni residenziali, da 3 kW, costa dai 6 ai 7mila euro tutto incluso. Il tempo di ammortamento, ora che il Conto Energia è esaurito e restano la detrazione del 50% e lo scambio sul posto, si aggira intorno agli 8 anni.
Insomma, la tecnologia del silicio mono e policristallino ha tenuto testa a diversi tentativi di innovazione. Fino a uno o due anni fa sembrava che il futuro del fotovoltaico dovesse risiedere neimoduli a film sottile. Ma i pannelli a silicio sono rimasti più competitivi grazie al miglioramento delle prestazioni, dei prezzi e della durata di vita. Il merito risiede sia nelle economie di scala di un'industria crescente, sia nel miglioramento dell'automazione e delle tecniche di produzione.
Ci sono però alcune innovazioni che coinvolgono anche i tradizionali moduli a base di silicio. Sulle ultime generazioni di impianti, ad esempio, viene applicata una pellicola protettiva particolarmente avanzata che migliora sia la resa energetica sia la durata di vita dell'impianto. E si vanno diffondendo sempre di più i moduli dotati di mini-inverter. Gli impianti tradizionali hanno infatti un inverter unico. Il problema è che se un filo d'ombra oscura in parte un singolo modulo, la produttività di tutto l'impianto cala drasticamente. Con i mini-inverter si elimina questo problema e si riducono i costi di installazione, perchè i moduli si assemblano come fossero tanti mattoncini. Il problema però è che i pannelli hanno una vita lunga, mentre gli inverter possono guastarsi facilmente: un conto è ripararne uno singolo, situato in cantina, un altro è doverne sostituire diversi, situati sul tetto. «Nondimeno, i pannelli con mini-inverter rappresentano negli Stati Uniti già il 15% delle installazioni domestiche, mentre in Italia la quota di mercato è ferma al di sotto del 5%», conclude Sofia.
FONTE : CASA24PLUS

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