mercoledì 3 giugno 2015

Mutui in rimonta, è sprint per il tasso fisso

Mutui in rimonta, è sprint per il tasso fisso

Sono in sensibile incremento i mutui a tasso fisso, che hanno ad aprile 2015 hanno superato il 40% delle nuove erogazioni


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a cura di Redazione
01 giugno 2015 
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MUTUI IN RIPRESA - Forte ripresa da gennaio ad aprile 2015 deimutui erogati dalle banche alle famiglie per l'acquisto della casa. Stando ai dati diffusi dall'Abi, i mutui alle famiglie per l'acquisto delle abitazioni crescono nei primi quattro mesi del 2015 di oltre il 55%, rispetto ai primi quattro mesi 2014. L'Abi sottolinea così la "forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l'acquisto delle abitazioni". Dal campione Abi, composto da 78 banche, che rappresenta circa l’80% della totalità del mercato bancario italiano, emerge che nel quadrimestre gennaio-aprile 2015 l'ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 11,345 miliardi di euro rispetto ai 7,309 miliardi dello stesso periodo del 2014. L'incremento su base annua è, quindi, del 55,2%.

IL FISSO VA PER LA MAGGIORE - L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2015, rileva ancora l'Abi, è anche superiore sia al dato dei primi quattro mesi del 2013, quando si attestarono sui 5,777 miliardi di euro, sia al valore dei primi quattro mesi del 2012 (6,771 miliardi di euro). Palazzo Altieri riferisce inoltre che i mutui a tasso variabile rappresentano, nei primi quattro mesi del 2015, il 63,3% delle nuove erogazioni complessive. Tuttavia, sono in sensibile incremento i mutui a tasso fisso, che hanno superato ad aprile 2015 il 40% delle nuove erogazioni (erano il 16% dodici mesi prima). Va segnalato che, se da una parte il tasso fisso è una certezza in un contesto di tassi di interesse molto bassi a livello di Banca centrale europea - la Bce potrebbe decidere di ritoccarli al rialzo ai primi segnali di ripresa, e a cascata questo causerebbe un'impennata delle rate come successe ai tempi della presidenza Trichet - dall'altra, proprio perché i tempi della ripresa sono così incerti, è improbabile che la Banca centrale europea oggi presieduta da Mario Draghi decida di rialzare i tassi di interesse a stretto giro.

È VERA CONVENIENZA? - Ergo, come abbiamo già segnalato in altre occasioni, il tasso fisso - se escludiamo le formule intermedie, tipo quelle con "cap" e quelle che consentono di passare da un tipo di tasso a un'altro lungo l'arco della vita del mutuo per un certo numero di volte - conviene per imutui con una durata superiore ai 10 anni. Per quelli decennali, stanti le prospettive di tassi di interesse bassi a livello Bce, il tasso variabile offre al consumatore una chance di spendere meno. Altrimenti, con un mutuo decennale e un tasso fisso, chi compra casa rischia di spendere di più a tutto vantaggio della banca. Che pure deve fare il suo interesse: quindi, in questo momento, spinge soprattutto sul fisso. E qui, forse, va individuata la ragione del successo, oggi, di questa soluzione.
FONTE : SOL

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