giovedì 3 marzo 2016

Adeguamento vecchi ascensori. In Italia la situazione è disastrosa

Adeguamento vecchi ascensori. In Italia la situazione è disastrosa


Quasi 700 mila ascensori sono sprovvisti di un collegamento telefonico con un centro di soccorso e circa 350 mila hanno lo scalino all'ingresso della cabina
Una vera e propria "tassa sugli ascensori"? Risale a pochi giorni fa un comunicato stampa, diffuso da Confedilizia, che rendeva nota la prossima intenzione, da parte del Ministero dello Sviluppo economico, di emanare un nuovo D.P.R. che, recependo la Direttiva europea sugli ascensori, imporrebbe ai proprietari di impiantii ascensoristici la verifica straordinaria di questi strumenti. In tal modo, i tecnici abilitati ad effettuare il controllo avrebbero la facoltà di prescrivere costosi interventi a carico dei proprietari e, secondo Confedilizia, "l'obbligo ad eseguire verifiche e dunque interventi manutentivi per garantire la massima efficienza e sicurezza dell'apparecchio può definirsi una vera e propria tassa sugli ascensori che inciderebbe in maniera non indifferente sull'economia familiare che ha visto da poco allentare la pressione fiscale con l'annullamento della TASI sulla prima casa".
Il MISE risponde. A una simile dichiarazione il MISE ha risposto con una nota, nella quale precisa che non sarà effettuata nessuna verifica straordinaria sugli ascensori, "bensì controlli di sicurezza da svolgersi nell'ambito della prima verifica ordinaria utile. Una maggiore attenzione sarà concentrata solo per gli impianti molto vecchi installati prima del 1999". Inoltre, la proposta del ministero si concentra sui mezzi entrati in funzione prima dell'applicazione delle relative direttive europee in materia, che hanno aumentato i requisiti di sicurezza per gli impianti. Il MISE, per mettere fine alle polemiche una volta per tutte, con un secondo comunicato stampa ha poi puntualizzato che: "la bozza di provvedimento all'esame del Ministero (non ancora discusso dal Consiglio dei Ministri) prevede soltanto il recepimento di una Direttiva UE del 2014 sulla sicurezza degli ascensori. Tale Direttiva stessa richiama espressamente una raccomandazione del 1995 sugli impianti più vecchi, ovvero quelli installati prima del 1999 (cioè l'80% circa del parco italiano), alla quale si è già adeguata la maggior parte dei grandi Paesi europei" .
La reazione dell'Anacam. Infine, l'Anacam, una delle più autorevoli associazioni di categoria, ha reso noto un dossier informativo per spiegare lo stato reale delle cose. Dopo aver chiarito che, in caso di rilevamento di rischio, " i verificatori biennali non possono prescrivere gli interventi di adeguamento perché non c'è nessuna legge che lo preveda: è questo il motivo per cui è stato inserito l'art. 19-bis nel provvedimento del Ministero", l'Anacam conclude che : "quella della "tassa sull'ascensore" è, una vera e propria "bufala" mediatica, propalata senza scrupoli da chi, evidentemente, non ha nessun rispetto per la sicurezza che deve comunque essere garantita a tutti gli utenti degli ascensori, indipendentemente dal fatto che l'impianto su cui si trovano a viaggiare sia stato installato nel 1930, nel 1975 o nel 2016. Il provvedimento all'esame del MISE è un atto dovuto a tutela della salute e sicurezza dei cittadini, con risvolti positivi anche per la riduzione dei costi sociali, a carico dell'intera collettività, derivante dall'implementazione degli interventi di adeguamento e dalla conseguente riduzione di incidenti ed infortuni".
Il comunicato di FIABA. Anche la Onlus FIABA ha diffuso un comunicato stampa riguardo l'accessibilità degli ascensori per le persone a ridotta mobilità, rilevando che, in Italia, "quasi 700 mila ascensori sono sprovvisti di un collegamento telefonico con un centro di soccorso e circa350 mila hanno lo scalino all'ingresso della cabina e invece di favorire l'accessibilità degli edifici la ostacolano".
FIABA si dice soddisfatta della "meritoria iniziativa del Governo di promuovere, finalmente, l'adeguamento della sicurezza dei vecchi ascensori" e, invece, rammaricata per la "campagna di disinformazione giornalistica condotta attraverso alcuni talk show televisivi e alcune testate giornalistiche" in quanto "la verifica ed adeguamento dei vecchi ascensori per renderli accessibili a tutti e più sicuri è stata fatta passare, incredibilmente, come l'imposizione di una nuova tassa sull'ascensore".
Il comunicato di FIABA si chiude con l'auspicio che "il Governo, garante il Presidente della Repubblica, non si faccia condizionare da tali campagne demagogiche e continui a sostenere senza indugio il provvedimento elaborato dal Ministero dello Sviluppo economico, allineando così il livello di accessibilità degli ascensori italiani a quello degli altri principali Paesi europei che hanno da tempo provveduto ad implementare provvedimenti analoghi, applicando una Raccomandazione europea risalente addirittura al 1995"




Fonte http://www.condominioweb.com/adeguamento-vecchi-ascensori-ed-accessibilit%E0-per-persone-a-ridotta-mobilit%E0.12485#ixzz41rEdSyAg
www.condominioweb.com 

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