giovedì 1 agosto 2013

Che cosa fare se i bambini dei vicini giocano nel cortile condominiale nelle prime ore del pomeriggio?

Che cosa fare se i bambini dei vicini giocano nel cortile condominiale nelle prime ore del pomeriggio?

31/07/2013
di Alessandro Gallucci 




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I bambini tirano pallonate potenti, delle vere e proprie bordate, contro il muro nel cortile condominiale. 

Le urla dei bambini che corrono nel cortile sono insopportabili! 

Il tutto nelle prime ore del pomeriggio d’estate quando si vuol riposare: che cosa possiamo fare? 

Prima regola in una situazione del genere: non prendersela con i bambini. Usare la famosa frase “ve lo taglio quel pallone” o “qui c’è gente che vuole dormire” serve a poco o a nulla: 

1) con i bambini dopo qualche minuto d’attenzione, forse il risultato sarà l’opposto, il gioco fa dimenticare molte cose; 

2) la colpa principale non è loro ma dei loro genitori. 

Certo di fronte a degli adolescenti la situazione può essere diversa o comunque se si parla in modo ragionevole e non severo anche i più piccoli potranno comprendere. L’importante è non esagerare. 

Ma esattamente che cosa si può fare ed ottenere? E’ bene ricordare che il cortile condominiale è un bene comune soggetto alla disciplina di cui al primo comma dell’art. 1102 c.c. secondo il quale:

Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il migliore godimento della cosa. 

Se il cortile è pieno di aiuole, è evidente che una cosa e poterci giocare a “nascondino” o fare altri giochi (es. giochi di società, “campana”, ecc.) per così dire meno invasivi, altro giocarci a pallone. Quest’ultimo sarà sicuramente un gioco vietato in quanto contrario alla destinazione di quella parte comune. Se, invece, il cortile è uno spiazzo mattonato non si pongono problemi di sorta. 

Ed in caso più particolari? Ad esempio se il cortile o l’altro spazio comune è utilizzato come parcheggio? 

Secondo la Cassazione, chiamata più volte ad interpretare l’art. 1102 c.c., " il pari uso della cosa comune non postula necessariamente il contemporaneo uso della cosa da parte di tutti i partecipanti alla comunione, che resta affidata alla concreta regolamentazione per ragioni di coesistenza; che la nozione di pari uso del bene comune non è da intendersi nel senso di uso necessariamente identico e contemporaneo, fruito cioè da tutti i condomini nell’unità di tempo e di spazio, perché se si richiedesse il concorso simultaneo di tali circostanze si avrebbe la conseguenza della impossibilità per ogni condomino di usare la cosa comune tutte le volte che questa fosse insufficiente a tal fine"(su tutte Cass. 16 giugno 2005 n. 12873). 

Insomma nel parcheggio è difficile, a livello giuridico, poter sostenere (per questioni legate alla salubrità dell’aria, alla sicurezza delle persone ed anche alla sicurezza delle automobili) che si possa parcheggiare e giocare contemporaneamente anche se poi, lo sappiamo la pratica quotidiana che la situazione è differente. 

Certo è che di fronte ad un cartello vietato giocare si può far poco. 

Nelle altre situazioni, invece, ossia quando lo spazio comune è utilizzabile per i giochi dei più piccoli, si potrà pretendere, al di là di previsioni regolamentari in tal senso, che l’uso delle parti comuni per i giochi sia fatto senza recar disturbo agli altri. Una causa, per questioni del genere, sarebbe assurda, quindi meglio discutere con i propri vicini e cercare, con ogni sforzo, di fargli capire le proprie ragioni.

Fonte : condominioweb.com

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