mercoledì 15 aprile 2015

Risparmiatori, pensionati e mutuatari: ecco cosa cambia con il piano Bce

Risparmiatori, pensionati e mutuatari: ecco cosa cambia con il piano Bce

Da un mese la Bce ha avviato la prima manovra di acquisto di titoli di Stato e privati congiunta. Ecco quali sono gli effetti sulle tasche degli italiani.

a cura di Redazione
15 aprile 2015 
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A un mese dal lancio da parte della Bce del quantitative easing, la prima manovra di acquisto di titoli di Stato e privati congiunta, Il Sole 24 Ore spiega quali sono gli effetti sull’economia reale. E, soprattutto, cosa cambia per pensionati, risparmiatori e mutuatari.

PENSIONATI - Bisogna prima di tutto distinguere gli effetti del “qe” per chi sta già prendendo una pensione e chi invece sta costruendo oggi le basi per una pensione futura. Finché c'è il “qe”, paradossalmente, gli attuali pensionati possono dormire sonni tranquilli. Perché vuol dire che saremo ancora in deflazione o in bassissima inflazione. Ne consegue che le pensioni non subiranno una decurtazione del valore in termini reali. Ovviamente, l'obiettivo del “qe” è proprio quello di riportare l'inflazione intorno al 2% ma finché c'è “qe” vuol dire che tale obiettivo non è stato ancora raggiunto.

LA FUTURA PENSIONE - Per chi, invece, sta costruendo oggi le basi per una futura pensione, il “Qe” potrebbe causare dei rischi. Per il semplice motivo che ha l'effetto di abbassare i rendimenti dei titoli obbligazionari (oggi ci sono molti titoli nell'Eurozona con tassi di partenza addirittura negativa) costringendo i fondi pensione ad acquistare prodotti finanziari più rischiosi pur di garantire un rendimento positivo.

OCCHIO AGLI ASSET RISCHIOSI - Per i piccoli risparmiatori, chiamati a investire una parte del loro gruzzolo, il “Qe” rende meno convenienti BoT e titoli di Stato a breve scadenza, così come i conti di depositi e, in linea generale, gli strumenti di risparmio a breve termine. L'effetto distorsivo è che il “Qe”, abbassando tassi e rendimenti, costringe ad alzare l'asticella del rischio per ottenere unrendimento finanziario. Quindi, così come per i fondi pensioni, anche i piccoli risparmiatori rischiano di avere un portafoglio sbilanciato in asset class più rischiose, come le azioni, che sono tra quelle che beneficiano di più del “Qe”. E a lungo andare bisognerà prestare attenzione ad una eventuale bolla speculativa.

IL COSTO DEI MUTUI - Riducendo i tassi al lumicino, il “Qe” abbatte anche il costo nominale dei mutui. Non a caso in Italia in questo momento sia i tassi fissi (intorno al 3%) che i variabili (intorno all'1,5%) sono ai minimi storici. Ci riferiamo ovviamente ai tassi nominali, non ancora depurati per l'inflazione o, come da quattro mesi a questi parte, per la deflazione. Detto questo, il “qe” è positivo per i mutui, sia fissi che variabili, perché dovrebbe spingere in alto l'inflazione (verso una normalizzazione in area 2%) abbassando in futuro anche il costo reale del mutuo, trasformando gli attuali bassi tassi nominali in tassi reali ancor più bassi e difficilmente ripetibili.
FONTE : SOLDIWEB

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